Creme solari bio: la mia scelta per grandi e piccini

da Mila Bonomi
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C’è un momento preciso in cui inizia la stagione calda – anche se il calendario, solitamente, è di ben altro avviso. Succede ogni anno, sempre nello stesso modo: mi ritrovo nel mezzo di una passeggiata all’aria aperta ad ammirare il risveglio della natura, l’insistente ronzio delle api, lo sbattere delle ali di un passerotto, lo stormire delle tenere foglie nuove. E poi arriva quell’odore di sole sulla pelle che torna a bussare alla memoria alternandosi al fresco dell’ombra degli alberi. È un profumo che non si compra: è quello delle braccia abbronzate che sanno di mare e rosmarino, delle prime magliette a maniche corte, del sale tra i capelli e delle risate che esplodono leggere come bolle di sapone.

Quel giorno, per me, comincia l’estate. Non importa se siamo ancora a metà maggio oppure se è giugno inoltrato: quando arriva, semplicemente, arriva.

E ogni estate ha bisogno di un piccolo rituale. Il mio risiede nello stesso gesto che ogni anno torna a salutarmi puntuale: aprire il cassetto delle creme solari (bio) e scegliere quali saranno le alleate nei prossimi mesi.

Una storia di pelle, di sole e di fiducia

Penso di parlare a nome di tutti dicendoti che la pelle è memoria.

Tiene traccia delle emozioni più vere: i brividi, le carezze, il calore dell’infanzia sotto il sole di agosto… ed è per questo che va custodita gelosamente. Io lo faccio anche applicando la giusta protezione solare.

E pensare che da piccola, come tutti i bambini, odiavo farmi spalmare la crema. Mia madre doveva inseguirmi con quel flacone bianco e appiccicoso, mentre io volevo solo tornare a giocare, lasciarmi abbracciare dal sole come se niente potesse farmi male. Poi sono cresciuta e ho imparato quello era un gesto d’amore, silenzioso e costante… e che le texture delle creme solari bio di oggi sono tutt’altro che appiccicose e, men che meno, lasciano quella tipica patina biancastra.

Però certe cose non cambieranno mai: adesso sono io a inseguire mia figlia, con la stessa materna, dolce ostinazione. Ed è qui che la mia scelta di ricorrere a solari biologici si fa importante: adesso ho piena fiducia in ciò che metto sulla nostra pelle e nella promessa che mi fa di proteggerci.

Ecco perché ho scelto le creme solari bio, perché sono il mio modo per dire «Ti vedo, mi prendo cura di te» – alla cute, ma anche alla Terra.

I miei compagni d’estate: solari bio, dalla testa ai piedi

Ogni estate ha la sua colonna sonora. La mia è fatta di piccoli suoni: il “click” del tappo di una crema, il fruscio di una foglia tra le dita mentre cammino al sole, il mormorio del mare che accompagna il gesto lento di stendere il latte solare. Scelgo i miei prodotti solari bio come sceglierei i vestiti per un viaggio importante: con attenzione, con amore, ascoltando quello che sento.

Ogni flacone racconta una storia e quelli che ho incluso nel mio shop sono prodotti che ho selezionato con cura, gentili con l’ambiente e rispettosi degli ecosistemi marini. Ogni gesto è una carezza che si rinnova. Ogni profumo mi riporta a casa.

Crema solare viso bio: la mia scusa per fermarmi

La applico ogni mattina, anche quando resto in città. È il mio momento di pausa: stendo la crema lentamente, respiro a fondo e lascio che la giornata cominci con un gesto gentile. Protegge, idrata, non unge. Ma, soprattutto, mi ricorda ogni giorno di volermi bene, aiutandomi a difendermi dal sole, dalla smog e dalla comparsa delle prime rughette: per me che passo molto tempo al chiuso e che ho una pelle che si scotta difficilmente utilizzo un filtro solare con un fattore di protezione 30.

Certo, ci sono giorni in cui mi guardo allo specchio e vedo qualche ruga in più, ma non mi dispiace: sono i segni di tutti i sorrisi fatti sotto il sole. Quando so, però, che dovrò espormi ai suoi raggi, scelgo un’alternativa dall’SPF più alto, e questa crema mi aiuta a custodirli, con dolcezza: acido ialuronico, gel di aloe ed estratto di Moringa sono il segreto di quella sensazione di prendersi cura non solo della pelle, ma anche del tempo che passa.

Latte solare: il profumo delle vacanze

La prima volta che ho sentito il profumo del latte solare ho pensato a una passeggiata in pineta. Ha una texture che scivola via come una carezza, si assorbe in un attimo e lascia la pelle fresca, idratata, protetta. Lo uso anche in montagna, dove il sole sa prendermi alla sprovvista.

Quando applico questo latte solare sulle spalle mi rendo immediatamente conto della differenza con i prodotti della mia infanzia: le sostanze funzionali estratte da cocco, albicocca, carota e bisabobolo nutrono a fondo e leniscono, proteggendo e idratando la barriera cutanea in profondità.

Protezione capelli: il gesto che non dimentico più

Per anni ho trascurato i capelli al sole. Poi, un’estate, sono tornata dalle vacanze con la chioma che sembrava paglia. Penso in realtà capiti a tutti di oltrepassare una soglia oltre alla quale ci si dice che non si può andare. Ecco perché ho incluso nel mio shop un protettori per capelli a base di oli biologici e vitamina E che applico prima di uscire e, ogni volta, non me ne pento.

Doposole bio: la sera, la doccia, la pace

Quando rientro da una giornata al sole e la pelle tira un po’, il doposole bio è il mio rito. Lo tengo in frigo: fresco, profumato, riequilibrante. Mi sembra di lavarmi via la stanchezza e lasciare solo il ricordo di tutto il bello della giornata. Penso proprio che questa estate prediligerò un doposole con oli e burri pregiati, per coccolare e nutrire la pelle in profondità e vivere il sogno di essere avvolta da una nuvola di benessere.

Adesso ho una domanda per te, sotto il sole

Come avrai capito, le creme solari sono un mio alleato irrinunciabile e, se bio, ancora meglio! Grazie a loro mi espongo al sole con consapevolezza: mai nelle ore più calde e protetta quando il calore si fa clemente, perché la verità è che adoro la libertà che deriva dal prendermi cura di me con consapevolezza.

Ed è bello farlo nei miei confronti e in quelli della mia famiglia anche quando il sole cambia il suono delle cose, i passi diventano più leggeri, le parole più lente e anche il silenzio ha un’eco diversa.

Forse perché è l’estate stessa che mi invita a rallentare, a sentire più a fondo, a ricordare.

Che ricordi custodisce la tua pelle? Scrivimi, raccontamelo. Se vuoi, vieni a trovarmi su Instagram, magari mentre aspetti che il doposole si assorba e il cielo si colori di rosa. Le conversazioni migliori nascono quando la pelle è rilassata… e il cuore si apre.

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